La scorsa volta abbiamo parlato delle conseguenze della resurrezione. Una nuova vita ha inizio per chi conosce Gesù personalmente, un’esistenza che profuma di vera vita, non di morte, e che permette al cristiano, nel potere di Gesù risorto, di lottare contro il proprio peccato. La vita cristiana è una vita di resurrezione! Oggi ci apprestiamo a considerare i giorni dopo che Gesù ha lasciato questa terra: i giorni dell’ascensione. Per quale motivo Gesù è tornato al Padre? Perché ci ha lasciato e non è rimasto qui?
1. Il ritorno di Gesù al Padre sigilla l’efficacia del Suo sacrificio. In estrema sintesi possiamo dire che, nel salire al Padre, Gesù completò il Suo percorso: dal cielo scese fino a noi, si rese umile fino a diventare Servo, morì in croce e infine resuscitò. L’apice di questo percorso sottolinea l’aspetto relazionale con il Padre: Gesù tornò in cielo e venne accolto a braccia aperte (con tutte le emozioni che solo un Buon Padre può provare nel vedere ritornare il proprio Figlio).
Ma pensiamo anche al come è ritornato al Padre: Non più come Colui che aveva lasciato i cieli anni prima, ma un Figlio dell’uomo! Ritorna pienamente Dio e pienamente Uomo! Gesù, nel viaggio al cielo, non si spoglia della Sua umanità! Ed è bellissimo considerare che Colui che in questo momento siede alla destra del Padre è proprio uno come noi! Il Prologo di Ebrei lo evidenzia chiaramente (1:3):
Egli, che è splendore della sua gloria e impronta della sua essenza, e che sostiene tutte le cose con la parola della sua potenza, dopo aver fatto la purificazione dei peccati, si è seduto alla destra della Maestà nei luoghi altissimi.
Così quando il Padre lo riceve, è come se dicesse: “Caro Figlio il tuo sacrificio è compiuto! La tua opera a favore dei miei figli è compiuta! Bentornato a casa, siediti alla mia destra, splendore della mia gloria!”.
Ma questa è per noi una meravigliosa notizia, perché significa che ciò che ha compiuto ha valore anche per noi se abbiamo fede in Lui (Ebrei 9:14):
quanto più il sangue di Cristo, che mediante lo Spirito eterno offrì se stesso puro di ogni colpa a Dio, purificherà la nostra coscienza dalle opere morte per servire il Dio vivente!
Cosa sta dicendo questo passo? Che solo in Colui che è seduto alla destra del Padre si trova la nostra giustizia e la nostra coscienza purificata! Il ritorno di Gesù al Padre sigilla l’efficacia Suo sacrificio e ci assicura che niente potrà impedirci di vivere una piena comunione col Padre! Perché se il Padre e il Figlio sono seduti insieme, allora anche per noi (in Cristo) non ci sarà più distanza con il Padre!
È solo alla luce dell’ascensione che possiamo pregare rivolgendoci a Dio come Padre, sicuri di essere ascoltati. Poiché Gesù Gli sta accanto proprio come uomo, come uno di noi. Non Lo implora dicendo: ‘abbia pietà di Daniele’, ma semplicemente resta lì al Suo fianco come vero uomo e vero Dio. Questi passi della Bibbia ci assicurano che anche noi siamo seduti nei cieli con Cristo!