Vivere durante i tempi di crisi

Quando leggiamo Abacuc in modo canonico (alla luce dell’intera Bibbia) e cristologico (vedendo Gesù Cristo come il centro del messaggio), possiamo capire che ci sono due cose di cui abbiamo bisogno per affrontare la crisi spirituale dei nostri giorni.

 

La prima cosa che dobbiamo fare è stare all’erta. Abacuc vide il crollo del regno di Giuda. Solo pochi anni dopo, Giuda sarebbe stata conquistata dai Babilonesi. Fu l’inizio della fine per la nazione. Quando Abacuc apriva la finestra di casa sua, vedeva violenza e ingiustizia. Quando parlava con la gente, era esposto a conflitti e lotte. Quando visitava i tribunali, vedeva la legge stravolta e pervertita. Era totalmente sveglio, spiritualmente, culturalmente, come essere umano. Sapeva cosa stava succedendo intorno a lui. Alcuni secoli dopo, Gesù vide le cose ancora più chiaramente di Abacuc. Mentre Abacuc poteva vedere le conseguenze e gli effetti della crisi, Gesù poteva indicarne la radice: il peccato e il male dell’uomo, che sono all’origine di tutti i problemi del mondo. Abacuc poteva vedere una crisi regionale; Gesù indicò la crisi globale. Abacuc poteva vedere la crisi esteriore; Gesù mise il dito sulla forza interiore e devastante del peccato che distrugge l’umanità. Ogni generazione si trova ad affrontare una crisi. Spesso incontriamo persone gravemente colpite dalla crisi spirituale attuale: persone che provengono da famiglie distrutte, persone che vivono relazioni instabili e difficili, persone che hanno difficoltà a immaginare il proprio futuro. Abbiamo gli occhi aperti per vedere la crisi nelle nostre città? Riusciamo a cogliere il desiderio e la disperazione? Siamo in sintonia con il clima spirituale delle nostre comunità? Il nostro compito è quello di tracciare una mappa biblica della crisi del mondo e di spiegarla in modo pertinente alla nostra generazione. La seconda cosa che dobbiamo fare è seguire l’esempio dei profeti in tempi di crisi. Abacuc era un profeta in due modi. Aveva un messaggio da Dio per il popolo (nella seconda parte del libro), ma aveva anche qualcosa da dire a Dio. Aprì il suo cuore a Dio, esprimendo tutta la sua ansia e le sue domande sulla situazione. Ricevette la Parola di Dio e la comunicò al popolo. Aveva un orecchio rivolto alla volontà di Dio e un altro alle grida del mondo. Gesù fece la stessa cosa. Proclamò la volontà di Dio al mondo e pregò Dio Padre per le Sue pecore. Ma fece molto di più. Abacuc parlò solo della crisi; Gesù, come Profeta e Sommo Sacerdote, parlò della crisi e diede la Sua vita per salvarci da essa, dando speranza a noi che confidiamo in Lui.

 

Mentre siamo vigili nel nostro mondo, dobbiamo assicurarci di predicare al mondo l’intero consiglio biblico di Dio. Se vogliamo essere profetici, dobbiamo imparare l’arte e la disciplina di pregare per la città e a nome della città. La preghiera per il mondo fa parte delle responsabilità profetiche e sacerdotali che abbiamo come figli di Dio.

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