Perché i giusti soffrono

 

Prima di essere afflitto, andavo errando, ma ora osservo la tua parola. (Salmo 119:67)

 

 

È stata un bene per me l’afflizione subita, perché imparassi i tuoi statuti. (Salmo 119:71)

 

Quando ci troviamo di fronte alla sofferenza, sia nella nostra vita che in quella degli altri, spesso ci chiediamo perché coloro che professano di credere in Dio soffrano ancora. Dio non ci ama? Quale potrebbe essere il suo scopo nella sofferenza?

Quando la Bibbia affronta il tema del dolore e della sofferenza, lo fa nell’ambito del fatto che Dio è buono e onnipotente e ha un piano eterno per creare un popolo che sia suo, per renderlo a immagine di suo Figlio e per portarlo sano e salvo alla gloria (Tito 2:14; Romani 8:29; 2 Timoteo 4:18). Egli farà tutto ciò che è necessario per raggiungere questi obiettivi, anche se ciò significa permettere dolori temporanei.

 

Ecco alcuni esempi di ciò che la sofferenza può ottenere:

 

– La sofferenza porta alla comunione. La maggior parte della sofferenza è in realtà la vita inscritta all’interno di un mondo decaduto e imperfetto. Tutti sperimentiamo il dolore, la malattia e l’afflizione. I giusti e gli ingiusti vedono il sole e sentono la pioggia (Matteo 5:45). I giusti e gli ingiusti vivono gli effetti della sofferenza.

– La sofferenza è correttiva. Come un padre disciplina i suoi figli affinché conoscano e facciano la cosa giusta, così Dio a volte usa la sofferenza per riportarci sulla retta via quando stiamo sbagliando (Ebrei 12:5-13).

– La sofferenza è costruttiva. Non solo la sofferenza può correggerci, ma può anche costruire il carattere dentro di noi (Giacomo 1:2-5). Avete mai guardato le persone e vi siete chiesti: “Come ha fatto a diventare così fiduciosa? Come fa a essere così empatico con la mia sofferenza?”. Probabilmente è perché sono passate attraverso la sofferenza, ne sono cresciute e hanno imparato a prendersi cura degli altri attraverso di essa.

– La sofferenza è glorificante. Dio opera sempre attraverso la sofferenza per portare a sé la gloria, anche anni, decenni o generazioni dopo. Come nel caso del cieco di Giovanni 9, Dio può usare una vita di dolore o delusione per darci un assaggio della sua potenza. Potremmo chiederci perché stiamo vivendo un’esperienza difficile, ma a un certo punto, lungo il percorso dei nostri giorni, potremmo renderci conto: “Oh, ecco perché ho attraversato questo dolore; è per questo preciso momento, affinché Dio potesse essere glorificato”.

– La sofferenza è cosmica. Anche se non tutte le sofferenze fanno parte di un grande dramma spirituale, alcune lo sono certamente. Giobbe ne è forse l’esempio più profondo, poiché Dio lo ha usato per dimostrare a Satana che una persona può amare e fidarsi di Dio per quello che è e non solo per quello che si può ottenere da Lui (Giobbe 1).

 

La verità è che nella vita si soffre. Ma non dovete soffrire senza speranza. Attraverso la sofferenza si possono ricordare gli scopi più grandi di Dio. La domanda che voi e io dobbiamo porci non è “perché?”, ma “Crederò alle promesse di Dio? Mi aggrapperò agli scopi di Dio? Avrò fiducia in Lui?”

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